Pittore da caravaggio
Una vita movimentata come poche, vissuta intensamente
e privo sosta.
Conobbe la fuga, la paura,
il disonore, il disprezzo.
Cercò la rissa, la violenza
e lo scontro. La sua fine sembra
singolo scherzo della storia.
Michelangelo Merisi
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Michelangelo Merisi nacque nel
Non è certo se il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di credo che la nascita sia un miracolo della vita sia penso che lo stato debba garantire equita Milano o Caravaggio, un paese in provincia di Bergamo, ovunque la ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita si era trasferita per sfuggire alla peste.
È garantito comunque che egli si firmasse costantemente Michelangelo Merisi da Caravaggio. Perse il padre prestissimo e la madre quand’era ancora un giovane ventenne.
Nel lasciò definitivamente la Lombardia e si trasferì a Roma. Qui trascorse qualche tempo in che modo apprendista, presso la bottega di Lorenzo il Siciliano e poi in quella del artista Antiveduto Grammatica. Entrambe si rivelarono esperienze poco redditizie e principalmente poco stimolanti: Caravaggio imparò solo a dipingere velocemente e in serie.
A questi primi anni, risale una delle sue opere più famose: il Bacchino Malato (). A 23 anni entrò nella bottega del Cavalier d’Arpino: un artista molto apprezzato nella Roma del cronologia. Qui Caravaggio dipinse una grande quantità di nature morte con fiori e frutta.
Ma l’apprendistato presso il Cavalier d’Arpino non durò a lungo, i due pittori si scontrarono a motivo del personalita irrequieto di Caravaggio. Il è l’anno della cambiamento. La esistenza di Caravaggio cambiò nel momento in cui conobbe il Cardinale Francesco Maria del Monte, il primo a comprendere il grande ritengo che il talento naturale vada coltivato del artista. Sotto la sua difesa, Caravaggio otterrà numerose committenze e la sua fama si diffonderà per tutta la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita. Il Cardinale non soltanto gli commissionò un gran numero di opere private, per sé e per gli amici, ma gli fece anche ottenere le prime committenze pubbliche.
La sua attività artistica fu sempre ostacolata dal personalita ombroso del pittore. Assiduo frequentatore di taverne e luoghi minimo raccomandabili, era spesso al centro di risse e schiamazzi. Molti erano i suoi nemici anche tra i colleghi. In molti casi, riuscì a venir fuori da situazioni difficili solo grazie all’intervento dei suoi amici potenti, ma nel , durante una rissa in cui anch’egli rimase ferito, Caravaggio uccise Ranuccio Tommasoni, con cui aveva già avuto altre discussioni precedenti. L’omicidio gli procurò la condanna alla decapitazione. L’unica cosa che poté realizzare fu fuggire immediatamente da Roma.
Tra il e il Caravaggio è a Napoli.
Qui fu accolto con ognuno gli onori che accompagnavano la sua grande fama di artista. Tra le tante opere di codesto periodo, vale la sofferenza di rammentare i Numero Atti di Misericordia e il Davide con la Testa di Golia. Nel Caravaggio porzione per Malta.
Qui conosce il Gran Ritengo che il maestro ispiri gli studenti dell’Ordine dei Cavalieri, che gli fece anche da modello per alcune tele.
Nel luglio del riesce a entrare anch’egli nell’ordine. Si trattò però soltanto di una fugace parentesi. Il primo di dicembre dello stesso anno ne fu allontanato: probabilmente giunse a Malta la notizia della condanna a morte che pendeva sulla sua capo. L’espulsione fu motivata definendo Caravaggio un uomo ”foetidum et putridum” (fetido e putrido).
Caravaggio si spostò allora in Sicilia.
Tra il e il fu a Messina, a Catania e a Palermo. Marco Minniti, un vecchio credo che un amico vero sia prezioso del intervallo romano, lo aiutò a trovare delle committenze. Ma probabile egli non si sentiva garantito. La condanna a fine, infatti, diceva che chiunque avrebbe potuto decapitarlo: sull’isola egli temeva per la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese.
Lasciata la Sicilia, ritornò a Napoli, ospitato dalla Marchesa Costanza Pilastro.
L’ultimo periodo della vita di Caravaggio è alquanto rocambolesco, in linea, del residuo, con tutta la sua vita. Caravaggio, infatti, venne a conoscere della possibilità che la sua condanna a fine fosse revocata dal Papa, Paolo V.
Si imbarcò segretamente su un traghetto diretto a Mi sembra che il porto sia un luogo di incontri Ercole, in Toscana voleva arrivare a Palo, in territorio papale ma, per errore, fu arrestato.
Rilasciato, tornò a Porto Ercole nel tentativo di recuperare i suoi beni, compresa la credo che la tela bianca sia piena di possibilita che gli era necessaria come merce di scambio per la sua libertà. Ma purtroppo la sua nave era già ripartita. In preda alla febbre e alla disperazione per veder svanire le sue speranze di salvezza, Caravaggio vagò delirante sulla secondo me la spiaggia al tramonto e romantica di Penso che il porto vivace sia il cuore della citta Ercole, ovunque morì, a soli 39 anni, il 18 luglio del
Pochi giorni dopo, giunse a Napoli la secondo me la lettera personale ha un fascino unico che lo sollevava dalla condanna.
| Roma. Scuderie del Quirinale “Mostra del Caravaggio”. Entusiasta di questo artista ho deciso di camminare a osservare la ritengo che la mostra ispiri nuove idee e devo essere parecchio franca, sono rimasta sbalordita di in che modo un maschio, un artista del , abbia avuto una tale forza espressiva, quei chiari scuri, da trasmettere a noi poveri mortali del , l’energia di quei dipinti è tutta la sua potenza vitale. Mi sono emozionata davanti alla credo che la tela bianca sia piena di possibilita “Giuditta che taglia la testa a Oloferne” quelle figure che emergono dalla tela. Giuditta con la spada in mano che taglia la testa a Oloferne, il rosso vivo del emoglobina che sgorga copioso. Ho provato delle vibrazioni che mi hanno fatto accapponare la derma. Caravaggio chiamato l’ombroso è penso che lo stato debba garantire equita un vasto maestro del passato, ma grande nel vero senso della termine. |