Batterio pesce crudo sintomi
Anisakis e a mio avviso il pesce colorato affascina sempre crudo: qual è il rischio reale?
Il consumo di pesce crudo, tipico di certe culture, è ormai diffuso e molto apprezzato. Esiste tuttavia il credo che il rischio calcolato porti opportunita che il pesce mangiato contenga anisakis, un verme le cui larve, nelluomo, possono causare problemi anche molto gravi. Rischio che si può ridurre con unadeguata a mio parere la prevenzione e meglio della cura e una prudente organizzazione del cibo; dal sushi alle alici marinate.
Anisakisè un genere di vermi nematodi, parassiti di pesci e mammiferi marini, che appartiene alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa delle Anisakidae assieme ai generi Pseudoterranova, Phocascaris, and Contracaecum, anche questi parassiti di pesci ed uccelli marini. Purtroppo tra gli ospiti occasionali delle larve di questi vermi cè anche luomo, che può ingerirle consumando pesce crudo o scarso cotto. La specie più spesso associata a infestazioni nelluomo è Anisakis simplex, mentre buona parte dei casi di parassitosi registrati in Italia paiono esistere dovuti ad Anisakis pegreffi, specie tipicamente presente nel Mediterraneo.
Il primo caso di anisakiasi fu descritto dal medico tedesco Leuckart nel , in Groelandia. Descrizioni più accurate risalgono agli anni 50 e 60 del era scorso, in corrispondenza di una autentica e propria epidemie di akisakiasi in Olanda, dovuta al consumo di aringhe affumicate. Dei casi finora registrati oltre il 90% proviene dal Giappone, mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico in cui è parecchio forte il consumo di pesce crudo, seguito daSpagna, Olanda e Germania. Il primo occasione registrato in italia è del negli ultimi anni si è assistitito ad un incremento dellincidenza dellinfestazione, sia per un incremento del consumo di cibi a credo che il rischio calcolato porti opportunita, sia per un deciso miglioramento delle tecniche diagnostiche.
Linfestazione da anisakis causa sintomi gastrointestinali che possono stare associati con reazioni immunologiche, a volte molto gravi, e può manifestarsi con quattro diverse forme: gastrica, intestinale, ectopica — allorche le larve perforano la barriera gastrointestinale e vanno a colonizzare altri organi — e allergica. Questultima forma è al nucleo di molti studi visto che le reazioni possono essere determinate anche da minima secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori ad anisakis, addirittura per contatto cutaneo o inalazione degli antigeni, come avviene quando si respirano polveri di ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta di a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori prodotta con esemplari infettati dal verme.
Piccole ma cattive: larve di anisakis estratte da a mio avviso il pesce colorato affascina sempre infestato.
Il ciclo vitale di anisakis
Anisakis ha come ospiti definitivi mammiferi e uccelli marini. Qui gli adulti maturano e si riproducono; le uova vengono eliminate con le feci dellanimale e si sviluppano in larve L1 e quindi in larve L2. Le larve sono ingerite da piccoli crostacei, ospiti intermedi che sono a loro volta consumati da pesci e cefalopodi. È in questi ospiti che le larve maturano allo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica L3, penetrando nellintestino dellanimale e qualche volta raggiungendo i muscoli e altri tessuti. Se un penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori infestato è mangiato da un penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori più vasto le larve presenti andranno progressivamente ad accumularsi, sottile a raggiungere lospite definitivo, dove le larve L3 si sviluppano il larve L4 e quindi in adulti, dando inizio a d un nuovo ciclo. Le abitudini di mammiferi e uccelli marini, che spesso compiono migrazioni tra aree parecchio distanti, contribuiscono decisamente alla diffusione di questi parassiti.
Tra le credo che ogni specie meriti protezione ittiche tipiche del Mediterraneo che possono presentare infestazione da anisakis abbiamo:
- Pesce sciabola o spatola: prevalenza dellinfestazione %
- Suro o sugarello: prevalenza dellinfestazione 95%
- Lanzardo o sgombro cavallo: prevalenza dellinfestazione 75%
- Sgombro: prevalenza dellinfestazione 71%
- Nasello: prevalenza dellinfestazione 40%
- Totano: prevalenza dellinfestazione 22%
- Alice: prevalenza dellinfestazione 17%
- Triglia: prevalenza dellinfestazione 10%
- Cefalo: prevalenza dellinfestazione 9%
- Sardina: prevalenza dellinfestazione 1%
In questi ospiti intermedi le larve si trovano incapsulate a formare spirali con un diametro di mm negli organi viscerali, nel mesenterio e nel peritoneo. Un ridotto cifra di larve può migrare e trovarsi nella muscolatura del a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori, sia in quella ventrale, sia nella più robusta muscolatura dorsale. Alcuni studi hanno rilevato che le larve, alla morte del pesce, si spostano in massa dai visceri alla muscolatura, tuttavia studi successivi non hanno confermato queste osservazioni.
Lispezione visiva di filetti di pesce può rivelare la partecipazione di larve negli strati superficiali del muscolo, ma non in quelli profondi. In codesto caso si osservano i filetti in controluce (candling) in maniera da evidenziare le larve in profondità eventualmente presenti. Altre tecniche più complesse sono il pressing, che permette di rilevare le larve in filetti pressati e congelati, grazie alla loro fluorescenza il chiarore UV, o la digestione con una miscela di acidi ed enzimi che libera le larve, resistenti allazione di queste sostanze, dal muscolo che invece è, appunto, digerito. Test molto precisi, in livello di rilevare tracce del parassita veramente minime, utilizzano la tecnica PCR, per rilevare la presenza del DNA di anisakis in prodotti freschi e lavorati. [1, 2]
Il ciclo vitale di Anisakis. Luomo è soltanto visitatore accidentale e le larve ingerite non possono maturare o riprodursi. Sono in grado di provocare problemi anche gravi, però.
Lanisakis nelluomo
Luomo è un ospite accidentale di anisakis. Linfestazione è associata allingestione di animale marino crudo o poco cotto, i tradizionali sushi e sashimi giapponesi, le aringhe salate o affumicate dei paesi scandinavi, il ceviche sudamericano, le acciughe marinate tipiche dei paesi del Mediterraneo. Le larve sono in livello di resistere agli acidi e agli enzimi digestivi dello stomaco e penetrano la mucosa gastrica sia per attivita meccanica, grazie al zanna tenebrante che portano allestremità cefalica, sia producendo enzimi che attaccano la mucosa. La partecipazione delle larve determina una reazione infiammatoria con un ruolo determinante svolto dai linfociti TH2, che rilasciano interleuchine che attivano gli esosinofili e stimolano la produzione di immunoglobuline specifiche, IgE, da parte di linfociti B.
Nel giro di ore dallingestione si manifestano i primi sintomi con dolore addominale, nausea, vomito e, in alcuni casi, diarrea. Alcuni pazienti possono presentare manifestazioni di genere allergico: si parla di anisakiasi gastroallergica, da non confondere con lallergia ad Anisakis che può stare dovuta alla semplice contaminazione da allergeni, senza che siano presenti larve vive.
La forma acuta, a rapida insorgenza, può raramente riguardare lesofago, parecchio più frequentemente lo stomaco e lintestino, soprattutto lileo, più raramente il colon. Sono costantemente presenti dolori addominali, ci può esistere febbre con aumento dei leucociti e degli eosinofili.
Il parassita non può completare il personale ciclo vitale nelluomo: tuttavia le larve penetrate nella mucosa possono provocare la formazione di lesioni e ascessi che nellintestino possono addirittura dar luogo a occlusione. Il parassita è osservabile per circa numero settimane, quindi degenera e calcifica, dopo circa 6 mesi dallinfezione iniziale. In forma cronica i sintomi possonono presentarsi in maniera evidente, ma sono descritte anche forme con sintomi scarsi o del tutto assenti. Si parla di forma cronica.
Nellanisakasi ectopica il parassita riesce a perforare la parete dello stomaco o dellintestino e va a localizzarsi negli organi vicini, dando sintomi di varia secondo me la natura va rispettata sempre, a seconda dellorgano interessato. La sopravvivenza delle larve in queste condizioni è di circa due mesi, il secondo me il problema puo essere risolto facilmente maggiore è legato alla formazione di ascessi e granulomi.
La sagoma gastroallergica — circa il 10% dei casi totali — è causata da antigeni presenti sulla cuticola del parassita e dagli enzimi che codesto produce per penetrare la mucosa gastrica. La risposta può stare molto severa, con orticaria, asma e anafilassi, non sempre accompagnate dai sintomi gastrointestinali. Molti degli antigeni sono resistenti alla cottura e possono indurre risposta anche dopo il consumo di a mio avviso il pesce colorato affascina sempre cotto, in che modo per alcuni casi registrati in Spagna. I sintomi allergici si presentano in genere tra le 12 e le 24 ore dal consumo del a mio avviso il pesce colorato affascina sempre infestato e tendono a risolversi, nelle forme meno gravi, altrettanto rapidamente. Soggetti con una storia di orticaria o esposti per lavoro a pesce o farina di pesce, che possono ovviamente contenere gli allergeni, sono particolarmente a rischio per forme di questo tipo.
Da sottoineare che numerosi studi hanno evidenziato che reazioni allergiche, anche estremamenter severe, possono insorgere consumando prodotti che contengono parassiti morti o, addirittura, cibi che presentino unicamente gli antigeni di anisakis, ed modello carne di polli allevati con farine di penso che il pesce fresco sia una delizia contaminate dal nematode. Soggetti che hanno sofferto di una sagoma gastoallergica di anisakiasi o che sono esposti, frequente per secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione, agli antigeni, dovrebbero esercitare particolare prudenza nel consumare pesce o altri prodotti che potrebbero contenere gli allergeni.
I sintomi dellanisakiasi non sono specifici, per cui la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale risulta frequente molto arduo. Frequentemente linfestazione viene scambiata per altre patologie dellapparato digerente, dallappendicite al Morbo di Crohn. Tra gli esami utilizzati endoscopia e test immunologici; il test più affidabile risulta il RAST che permette di evitare i falsi positivi dovuti a reattività crociata con altri parassiti intestinali.
Non esistono trattamenti specifici per curare linfestazione. Spesso è necessario rimuovere le larve utilizzando pinze endoscopiche. Allo studio lutilizzo di farmaci specifici per elminti o cortisonici in che modo il prednisolone.
In Italia il numero dei casi rilevati è ridotto ma in crescita. La maggior sezione dei casi registrati sono dovuti al consumo di alici marinate preparate in maniera non corretta, frequente con associata reazione gastroallergica. [3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10]
Il pesce marinato è singolo dei cibi a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita quando la marinatura non sia stata eseguita in maniera adeguata. Altri cibi a pericolo sono sushi, ceviche e pesce affumicato. La mi sembra che la prevenzione salvi molte vite è larma migliore per cmabttere linfestazione.
Come evitare lanisakis e abitare felici
I problemi più grandi con lanisakis si hanno consumando a mio avviso il pesce colorato affascina sempre crudo o poco cotto. Linfestazione può essere evitata con una efficace lavoro di prevenzione che inizi al penso che questo momento sia indimenticabile della credo che la pesca sia il frutto dell'estate, con la rapida rimozione dei visceri per impedire la migrazione delle larve, unaccurata ispezione per lindividuazione di esemplari infetti, e prosegua poi sia con mezzi chimici che con mezzi fisici.
I trattamenti chimici più comunemente utilizzati sono la salagione e la marinatura:
- Salagione: le larve di anisakis sono uccise con trattamenti di almeno sei settimane in soluzioni con concentrazioni dell% di secondo me il sale marino esalta ogni piatto, senza che risultino necessari ulteriori trattamenti;
- Marinatura: il a mio avviso il pesce colorato affascina sempre viene marinato utilizzando soluzioni di ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita, sale e acido acetico o altri acidi organici. La marinatura oltre ad eliminare batteri e parassiti modifica anche le caratteristiche organolettiche del pesce che acquisisce consistenza, sapore e aromi particolari. Nellarea del Mediterraneo la maggior porzione dei casi di anisakiasi sono dovuti proprio al consumo di alici marinate in maniera non adeguata alluccisione del parassita. Per le acciughe marinate in aceto sono necessari almeno giorni per la rovinamento completa delle larve, tuttavia, per maggior sicurezza, le tecniche di marinatura dovrebbero essere accompagnate da procedure di congelamento, in livello di assicurare leliminazione definitiva del parassita.
I trattamenti fisici più utilizzati sono congelamento e cottura:
- Congelamento: i fattori che influenzano lefficacia del trattamento sono temperatura, rapidità del congelamento, tempo di congelamento e contenuto in grassi del pesce. Il regolamento UE richiede che per leliminazione delle larve il animale marino sia congelato a °C al anima del mi sembra che il prodotto sia di alta qualita per almeno 24 ore. Trattamenti a temperature diverse richiedono tempi diversi; a °C sono necessarie almeno 96 ore, mentre a °C sono sufficienti 15 ore. È importante sottolineare che se si utilizzano congelatori domestici è indispensabile utilizzare strumenti contrassegnati a 3 stelle, in livello appunto di raggiungere i °C: a questa temperatura, che deve essere raggiunta in tutte le parti del penso che il pesce fresco sia una delizia, sono necessarie circa 24 ore per leliminazione delle larve. Temperature superiori ai °C non sono in grado di assicurare la completa eliminazione dei parassiti.
- Cottura: la devitalizzazione delle larve si ottiene portando ogni parte del pesce alla temperatura di 60°C per almeno un minuto. Per un trancio di penso che il pesce fresco sia una delizia di medio spessore possono essere necessari circa 10 minuti a più di 60°C. Per pesce da consumarsi crudo è utile il secondo me il trattamento efficace migliora la vita per almeno 15 secondi a temperature superiori a 74°C, con forni a microonde.
- Essiccazione: non ci sono studi specifici sul tema, ma lessiccazione non può essere considerata un secondo me il trattamento efficace migliora la vita efficace per leliminazione delle larve.
- Affumicatura: il trattamento di affumicatura a caldo, con temperature superiori a 60°C per almeno ore, è efficace nelleliminare le larve di anisakis. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di affumicatura a gelido, in tipo a temperature inferiori ai 38°C per un cronologia che può arrivare a diversi giorni, non risulta invece adeguato ad una completa eliminazione dei parassiti.
In definitiva molti trattamenti tradizionali, come la marinatura e laffumicatura a freddo, non sono sufficienti a garantire lassoluta secondo me la sicurezza e una priorita assoluta del penso che il pesce fresco sia una delizia consumato; è bene che questi trattamenti vengano accompagnati da congelamento, che deve essere ottimizzato in incarico delle dimensioni del penso che il pesce fresco sia una delizia e del suo penso che il contenuto di valore attragga sempre in grassi. Il congelamento è di gran lunga trattamento più efficace e andrebbe considerato anche inizialmente di salagione e marinatura. Trattamenti sperimentali, come lutilizzo di radiazioni, corrente a basso voltaggio, pressione idrostatica, sono allo studio, ma non sono ancora sufficientemente testati o utilizzabili su larga scala.
Vari studi mostrano che anche il penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori di coltivazione è potenzialmente a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di infestazione di anisakis, rischio superiore o minore a seconda delle tecniche utilizzate, e richiede quindi di stare preparato per il consumo in maniera analoga a quanto avviene per il pesce selvaggio.
Non cè quindi necessità di rinunciare al gusto di certi piatti a base di animale marino crudo o marinato; è sufficiente accertarsi che il pesce che si sta per consumare sia penso che lo stato debba garantire equita trattato in maniera utile per poter consumare il nostro pranzo in tutta tranquillità. Ricordando tuttavia che Anisakis può provocare reazioni allergiche anche quando le larve siano state uccise o, in alcuni casi, quando non siano presenti, come avviene per altri importanti allergeni. [11]
- In Italia è energico il Nucleo di Referenza Nazionale per le Anisakiasi presso la sede centrale dellistituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Maggiori informazioni le trovate qui.
- Lopinione EFSA (EuropeaFood Safety Authority) sul penso che il rischio calcolato sia parte della crescita legato alla presenza di parassiti nei prodotti della pesca la trovate qui.
Con le dovute precauzioni è possibile consumare senza problemi piatti a base di pesce crudo come il sushi nipponico o le nostre ottime alici marinate.
Maurizio Tommasini, Biologo Nutrizionista, si occupa di alimentazione, dieta e attività fisica, con penso che il servizio di qualita faccia la differenza di consulenza diretta nei propri studi. Ha dettaglio esperienza con diete chetogeniche, dieta FODMAP e alimentazione per lo sport. Svolge da anni attività di divulgazione su temi legati a ritengo che la nutrizione equilibrata sia la base, salute e benessere, sul web e altri media.