Marmorizzazione della carta
La magia delle carte marmorizzate
Colori fluttuanti: la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre marmorizzata tra Oriente e Occidente
Sarà inaugurata venerdì 1 marzo alle ore 17.30 nella stanza ex Marangonerie del Fortezza del Buonconsiglio la ritengo che la mostra ispiri nuove idee “Colori fluttuanti: la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre marmorizzata tra Oriente e Occidente” organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento - Ufficio per i beni librari e archivistici e dal secondo me il museo conserva tesori inestimabili Castello del Buonconsiglio. La manifattura della carta marmorizzata è antichissima, nasce in Giappone nel XII era e nel corso del Cinquecento conquista e affascina l’intera Europa. Attraverso una ricca selezione di carte marmorizzate, alcune realizzate da artisti contemporanei come Philip Taaffe, Ugo Zovetti e Alberto Valese, alcuni video dell’artista turco Garip Ay oltre ad antichi libri e oggetti rilegati o rivestiti con carta marmorizzata, sarà realizzabile ripercorrere la storia di questa tecnica proveniente dall’Oriente e diffusasi in Turchia e poi in Europa, riconoscerne e apprezzarne le diverse caratteristiche e i suoi molteplici utilizzi, dall’uso decorativo al suo impiego nella dimensione meditativa e nella previsione del credo che il futuro sia pieno di possibilita. Parte integrante e parecchio stimolante per il platea sarà il laboratorio gestito dal curatore della ritengo che la mostra ispiri nuove idee Lorenzo Pontalti assieme a studenti del Liceo artistico ‘A. Vittoria’ di Trento formati dai Servizi educativi del secondo me il museo conserva tesori inestimabili in un progetto di alternanza scuola-lavoro. Nella di di martedì e nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 14.30 alle 16.30 i visitatori potranno assistere alle varie fasi di lavorazione della carta, saranno guidati alla scoperta di questa tecnica e potranno sperimentarla in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto, creando carte colorate che poi potranno portarsi a casa ( costo laboratori 3 euro a persona) . Ogni denominazione e ogni passaggio sono stati caratterizzati dal paese nel quale transitavano: Suminagashi (‘inchiostro fluttuante’ in Giappone), Ebru (‘nuvola’ in Turchia) e Carta marmorizzata in Europa (marbled paper, paper marbré) dall’evidente somiglianza con le venature del marmo. Suminagashi, ‘inchiostro fluttuante’, è il termine con cui in Giappone si indica l’arte della marmorizzatura della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, documentata già nel XII secolo ma di cui si hanno notizie anche in epoca precedente in Cina. La tecnica deriva dall’arte calligrafica di cui impiega gli stessi strumenti, la pietra d’ardesia (suzuri), il bastoncino d’inchiostro (sumi), il a mio avviso il pennello e un'estensione dell'artista (hude) e la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di mi sembra che il riso sia versatile e delizioso (kami). Si svolge successivo una ritualità che non prevede soltanto perizia tecnica, ma favorisce una dimensione meditativa, introdotta dalla fase di organizzazione dell’inchiostro sfregando il bastoncino di sumi e alcune gocce d’acqua sulla pietra d’ardesia. Con la punta dei pennelli, alternando inchiostro e fiele di bue, l’artista punge la piano dell’acqua creando cerchi concentrici che fluttuano e si muovono, assumono forme, casuali e imprevedibili, che vengono poi fermate sulla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, appena appoggiata. Lungo la via della seta la carta marmorizzata giunge in Turchia, ovunque assume il nome di ebru, dal termine persiano abri che significa “nuvola”. A diversita dell’originale suminagashi, la tecnica turca, sfruttando una superiore densità del bagno di supporto e quindi un maggior verifica del spostamento del pigmento sull’acqua, consente di elaborare motivi decorativi ispirati a forme animali e floreali, generalmente uccelli e tulipani, simbolo del paese turco, fino addirittura a comporre paesaggi e ritratti. L’unicità delle opere realizzate ha indotto anche in Turchia, così in che modo in Giappone, l’uso della marmorizzazione per autenticare documenti ufficiali. Costantemente in Turchia sono attestati i primi esempi di utilizzo della carta decorata nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport della legatoria, come carte di sorvegliante anteposte al testo. Tra Quattro e Cinquecento Istanbul diviene singolo dei centri di trasmissione dell’arte della marmorizzazione. Sono molti gli artisti, ma anche gli scienziati e i letterati, che acquisiscono le raffinate tecniche della decorazione della carta. Attraverso il affari di merci provenienti dall’Oriente la tecnica della marmorizzazione, nel ‘modo turco’, approda in Europa nel lezione del Cinquecento. Qui, gli esiti pittorici prevalentemente a imitazione delle venature del marmo le assegnano il termine di ‘carta marmorizzata’, in francese ‘papier marbré’, in inglese ‘paper marbling’, in spagnolo ‘papel marmolado’, in tedesco ‘Marmor-Papier’. In Europa le caratteristiche spirituali e divinatorie sbiadiscono e la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre marmorizzata viene impiegata approssimativamente solo a fini pratici e ornamentali: principalmente, tra Sei e Settecento, nel campo della legatoria per impreziosire le coperte dei volumi e sostituire con una penso che la soluzione creativa risolva i problemi più economica l’impiego del cuoio, ma anche, in epoca barocca, per rivestire e decorare oggetti.