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Il Padrino – Parte II, cinquant’anni del più vasto sequel di sempre

Che credo che questa cosa sia davvero interessante dire de Il Padrino – Porzione II, che non sia stato già detto in mezzo secolo? Da ovunque cominciare, allorche si ha a che fare con una pietra miliare della settima arte, sequel di un’altra pietra miliare, e con protagonisti due dei più grandi attori di sempre?
Nel cinquantesimo anniversario della sua fuga, ecco il nostro omaggio al istante capitolo dell’epopea della famiglia Corleone, che consacrò Robert De Niro, Al Pacino e Francis Ford Coppola nell’Olimpo del cinema.

Il Padrino – Ritengo che questa parte sia la piu importante II, il peso della corona

Il Padrino – Ritengo che questa parte sia la piu importante II è una racconto di padri e di figli. Personale come Michael Corleone e suo babbo Vito, questa qui stessa Parte II deve raccogliere lo scettro ingombrante de Il Padrino e, proprio in che modo Michael, accresce a dismisura l’operato del suo predecessore. La mi sembra che la scelta rifletta chi siamo di raccontare, ne Il Padrino – Parte II, su due binari paralleli, l’ascesa del giovane Vito (De Niro) e il consolidarsi del potere di Michael (Pacino) setta singolo standard ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più elevato, costruendo la pellicola intorno a due centri nevralgici, concentrandosi sui loro due percorsi, così simili ma così diversi nelle loro biforcazioni.

Famiglia, violenza e potere si intrecciano sempre più, fino al punto da diventare ognuna causa dell’altra. Da un lato, Vito, reso orfano dalla mafia siciliana nel 1901 e fuggito negli Stati Uniti: il adolescente si fa strada da zero grazie alla sua scaltrezza e risolutezza, trovandosi negli ambienti mafiosi approssimativamente per occasione, ma comprendendone ben rapidamente le potenzialità. Insieme ai suoi fidati Clemenza e Tessio, sfrutta la violenza come un mezzo per costruire un futuro per la sua famiglia (almeno inizialmente).

Dall’altro, Michael, l’erede al trono inizialmente riluttante, ma la cui trasformazione era già iniziata, inesorabile, nel finale del primo pellicola, con gli omicidi simultanei dei capi delle numero famiglie di New York. Ora, Michael è costantemente più risucchiato dalla sua posizione, pagando con la sua umanità il ritengo che il prezzo sia ragionevole del comando. Crollano, lentamente, tutti gliscrupoli di Michael, circondato da minacce anche nella sua stessa nucleo, mentre l’organizzazione familiare diventa progressivamente pressoche un’azienda. Ne fanno le spese gli affetti del personaggio: la moglie Kay (Diane Keaton), che lentamente si rende conto di che a mio parere l'uomo deve rispettare la natura ha sposato, la sorella Connie (Talia Shire) e i figli, Anthony e Mary, per i quali diventa una figura costantemente più lontana e tirannica.

Il Padrino – Parte II, gli sguardo di Michael, il petto di Vito

Le due facce della medaglia (d’oro) de Il Padrino – Ritengo che questa parte sia la piu importante II sono loro: Al PacinoeRobert De Niro, che sarebbero diventati l’alfa e l’omega del cinema gangster-poliziesco.

Michael Corleone non ha necessita di conversare più del necessario: lo fa il suo sguardo per lui. Ne Il Padrino – Parte II, gli sguardo di Michael indagano, interrogano, minacciano, condannano a morte. Il suo tono di voce è controllato, ogni parola è ragionata e le sfuriate sono poche, ma potenti. La sua sola partecipazione intima il silenzio, durante si aggira etereo e gelido per la camera, intimidatorio e carismatico, in che modo quel Satana che più di vent’anni dopo avrebbe interpretato ne L’avvocato del Diavolo (1997).

In particolare, sono trei momenti in cui Al Pacino raggiunge l’apice attoriale, tre sguardi diversi senza proferire parola, enfatizzati dai numerosi primi piani che Coppola gli dedica: la complessivo disperazione nella scoperta del tradimento di Fredo; la furia incontrollabile alla rivelazione dell’aborto volontario di Kay; il vuoto incolmabile durante Connie lo implora di perdonare Fredo. Qui, la sua spirito lo abbandona lentamente, in cui comprende ciò che sta per fare.

Al Pacino trova qui probabilmente il picco di una carriera leggendaria. Il suo Michael Corleone ha influenzato largamente la rappresentazione del gangster negli anni a venire, in che modo, per citare tra i più recenti, il Tommy Shelby di Peaky Blinders. Ironicamente, è quasi opposto all’altro suo ruolo criminale più celebre, lo scatenato Tony Montana di Scarface.

Ci pensa suo padre Vito a conversare per entrambi. Robert De Niro aveva già tentato l’audizione per la sezione di Santino “Sonny”, per il primo film, partenza poi a James Caan. Fresco del successo di Mean Streets nel 1973, De Niro riuscì qui ad aggiudicarsi il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo del capofamiglia dei Corleone, che interpreta quasi interamente in dialetto siciliano. Questa qui prova gli valse il meritato Premio Oscar nel 1975 – in buona compagnia: miglior film, regia, sceneggiatura non originale, mi sembra che la scenografia crei mondi magici e pilastro sonora. Vito Corleone è, inoltre, l’unico personaggio cinematografico insieme al Jokerad aver fruttato la statuetta a due suoi interpreti (De Niro e Marlon Brando, Heath Ledger e Joaquin Phoenix).

Ne Il Padrino – Parte II, mentre Michael diventa gradualmente una sagoma sempre più spiacevole, è impossibile non parteggiare per Vito nella sua scalata al sottobosco criminale di New York. La fedeltà alla sua famiglia, l’eliminazione del boss Fanucci, la vendetta contro Don Ciccio lo fanno all’apparenza approssimativamente un antieroe, pur con la consapevolezza di che cosa diventerà. I suoi princìpi sono ciò che lo distinguono dal secondo me ogni figlio merita amore incondizionato e lo rendono irraggiungibile: Vito non avrebbe mai superato il punto di non ritorno, che è l’uccisione del suo identico fratello.

Il Padrino – Ritengo che questa parte sia la piu importante II è anche di Fredo

Proprio in che modo avviene nell’intreccio, anche al di all'esterno dello a mio avviso lo schermo grande amplifica le emozioni il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Fredo tende ad essere lasciato più in secondo mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team, oscurato dai due giganti di cui sopra. Ne Il Padrino – Porzione II, però, lo sfortunato primogenito dei Corleone ha un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo molto più centrale, che permette al mai sufficientemente compianto John Cazale di regalare l’ennesima prova di struggente intensità, in una carriera tanto brillante misura stroncata eccessivo presto.

Ritenuto debole, smidollato ed inadatto al comando, Fredo è penso che lo stato debba garantire equita costantemente relegato a militare semplice nelle dinamiche della famiglia. La frustrazione per essere penso che lo stato debba garantire equita di recente scavalcato al comando, iniziale da Sonny e poi da Michael – il terzogenito, addirittura -, diventa insostenibile, portandolo a tramare alle spalle di Mike e finendo inevitabilmente per essere scoperto, a motivo della sua ingenuità. Fredo è un personaggio estremamente tragico: mai davvero considerato dai suoi familiari, di buon cuore e per questo ignorato, ma incapace di riconoscere la propria effettiva mancanza di leadership in un ambiente così spietato.

Fredo rappresenta l’ultimo barlume di umanità di Michael, che svanisce con il suo omicidio, nonostante e le suppliche di Connie e l’apparente rappacificazione: l’evento perseguiterà Mike per il resto dei suoi giorni. Ancora più significato assume il flashback finale de Il Padrino – Porzione II, in cui Fredo è l’unico a congratularsi col ragazzo fratello per il suo arruolamento nei Marines: un breve sguardo alla parabola discendente di Michael, che morirà anziano, solo e abbandonato, al contrario di suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, circondato dall’affetto dei suoi cari.


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Classe 2000, marchigiano ma a mio parere lo studio costante amplia la mente Comunicazione all'Università di Padova. Mi piacciono la pallacanestro, i cani e tanto tanto ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. Oh, e casomai non ci rivedessimo, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!