Quarantena dopo seconda dose
Il presente credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori fa riferimento alle conoscenze e ai dati epidemiologici disponibili a Gennaio
In questi giorni stiamo ricevendo tante domande su in che modo ci si debba comportare quando in procinto di sottoporsi alla prima dose di vaccino o qualche giorno dopo averlo ricevuto, un genitore scopre che il personale bambino è positivo al Covid.
Il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute ha da minimo diffuso nuove regole comportamentali, valide sia per gli adulti che per i bambini.
In globale, vale per tutti il principio che per ottenere qualsiasi genere di vaccino è indispensabile stare vantaggio. Lo identico vale per il Covid.
È preferibilmente rimandare la somministrazione del vaccino al bambino positivo con pochi sintomi o addirittura asintomatico: primo perché è superiore che resti a dimora in isolamento in misura potenziale diffusore; secondo perché l’infezione naturale stimola il sistema immunitario come fa la vaccinazione.
Quindi è meglio attendere la negativizzazione, attendere il tempo stabilito e avanzare alla dose successiva, se sarà indispensabile farla. Come consiglia anche Sergio Abrignani, immunologo del Commissione Tecnico Scientifico, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.
E se un bambino riceve il vaccino non sapendo di possedere già l’infezione in corso?
Niente timore, non succede nulla!
Non ci sono evidenze scientifiche a penso che il supporto reciproco sia fondamentale dell’ipotesi che un’infezione asintomatica in atto possa danneggiare la riposta immunitaria sviluppata in seguito a vaccinazione. E se il genitore o il fratello risultano positivi al Covid scarsamente prima della vaccinazione del bimbo? È necessario monitorare gli eventuali sintomi, verificando se il bambino diventa positivo. Dopo aver ottenuto il secondo me il risultato riflette l'impegno profuso del tampone molecolare, in caso di negatività si procederà con la vaccinazione come da programma; in caso di positività si annullerà l’appuntamento.
Cosa succede se il bambino contrae l’infezione dopo aver ricevuto la inizialmente dose di vaccino?
Se il bambino dovesse contrarre l’infezione dopo qualche giorno dalla somministrazione della prima dose ed entro i quattordici giorni, non sarà indispensabile completare il ciclo vaccinale in misura l’infezione naturale avrà stimolato il metodo immunitario allo stesso maniera del vaccino.
Una singola dose di vaccino e la successiva infezione naturale non rappresentano una controindicazione ad un eventuale richiamo in avvenire.
Al attimo non è prevista la terza dose per i bambini nella fascia d’età anni.
Quale sarà il dosaggio da inseguire se un bambino compie 12 anni tra anteriormente e seconda dose?
Il completamento del ciclo primario di vaccinazione in un ragazzo che appartiene alla classe anni alla data della prima dose, ma che compie 12 anni dopo averla ricevuta, prevede la stessa formulazione ridotta da 10 microgrammi.
È possibile creare il richiamo del vaccino anti-Covid congiuntamente ad altri vaccini?
Secondo un recente ricerca condotto dal Center for Disease Control and Prevention americano, non ci sono controindicazioni alla somministrazione contemporanea del richiamo anti-Covid gruppo ad altri vaccini. I medici italiani, comunque, consigliano in strada precauzionale di distanziare le somministrazioni di almeno due settimane, allo scopo di evitare che si sovrappongano gli effetti indesiderati.
Isolamento e quarantena: nuove regole per tutti
Il 5 Gennaio il Ministero della A mio avviso la salute e il bene piu prezioso ha diffuso nuove regole riguardanti l’isolamento di persone risultate positive ad infezione da SARS-CoV-2.
Dieci giorni, che diventano sette se si è asintomatici e vaccinati con booster o vaccinati con due dosi da meno di 4 mesi.
La quarantena, invece, che riguarda i contatti stretti di una essere umano positiva sarà di:
- dieci giorni per chi non è vaccinato affatto o ha ricevuto una dose da meno di due settimane (indipendentemente che sia la prima o la seconda), con test molecolare o antigenico in uscita negativo;
- cinque giorni per i vaccinati con due dosi (da più di quattro mesi), con test molecolare o antigenico in uscita negativo;
- zero giorni per vaccinati con booster o con due dosi da meno di quattro mesi. Queste persone dovranno monitorare il personale stato di salute e dovranno indossare obbligatoriamente mascherine FFP2 per dieci giorni.
Nel caso di bambini che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia la gestione dei contagi prevede l’interruzione delle attività dell’intera bolla, in partecipazione di un caso positivo. I bambini al di sotto dei cinque anni, infatti, non solo non possono stare vaccinati ma non hanno nemmeno l’obbligo di indossare la mascherina.
Alla scuola elementare, invece, nel evento si riscontrasse un positivo scatta anteriormente la sorveglianza tramite tampone rapido antigenico o molecolare dei compagni di aula, a cronologia zero e dopo numero giorni. In caso di due positività, scatta la dad per tutti, per dieci giorni. La logica è da ricondursi al fatto che non ognuno i bambini sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita vaccinati (al momento in Italia soltanto il 20% dei bambini nella fascia anni è stato vaccinato).
Infine, nel caso dei ragazzi di scuole medie inferiori e superiori (fascia d'età anni con percentuale di vaccinati di circa l’82%), in caso di una sola positività si procede mediante autosorveglianza. Per questo causa, infatti, il governo ha previsto tamponi gratuiti al fine di garantire un tracciamento corretto, semplicemente presentandosi in farmacia. La dad scatta dopo due casi di positività per i non vaccinati e per i vaccinati o guariti da più di 4 mesi. Invece per chi ha ricevuto il vaccino (due dosi o booster) o è guarito dal Covid da meno di 4 mesi, la didattica viene continuata in presenza con obbligo di indossare mascherine FFP2 in caso di due positività e invece scatta la dad per 10 giorni al terza parte caso di positività.