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La rabbia nei gatti

Dall'11 aprile sono stati pubblicati: articoli

  • ABCD: un’infezione mortale facilmente prevenibile

In opportunita della Di mondiale della rabbia tenutasi il 28 settembre, il Comitato Consultivo Europeo sulle malattie del gatto (European Advisory Board on Cat Diseases, ABCD) ha pubblicato le prime linee condotta europee per la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e il trattamento della rabbia in questa specie.

La rabbia è una delle più antiche e temute malattie dell'uomo e degli animali ed è presente in tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni ampie aree d'Europa sono riuscite ad eliminare la rabbia silvestre grazie ai programmi vaccinali attuati nelle volpi. Gli animali rabidi rappresentano l’unica sorgente di contaminazione virale.

Sospettare dei cambiamenti inatteso del comportamento
La maggioranza dei segni clinici è indotta dall’azione del virus sul struttura nervoso centrale e periferico, con conseguenti alterazioni neurologiche e comportamentali, come ad esempio episodi di aggressività, agitazione e atassia. “La comparsa improvvisa di qualsiasi tipo di comportamento aggressivo non giustificato nel felino deve esistere considerata estremamente sospetta”, attestazione Tadeusz Frymus, membro dell’ABCD e responsabile del Dipartimento di malattie infettive e di epidemiologia presso la Facoltà di Veterinaria di Varsavia. “In gatti sani e normali il atteggiamento aggressivo nei confronti dell’uomo non è un mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile comune”.

È necessario sospettare la partecipazione della rabbia non soltanto in seguito ad un recente episodio di morsicatura da porzione di un animale rabido o all’esposizione ad animali infetti, ma anche in cui esiste la possibilità che un felino non vaccinato sia entrato in relazione con animali selvatici potenzialmente infetti, in che modo i pipistrelli.

La vaccinazione
La vaccinazione antirabbica si è dimostrata in livello di indurre una replica immunitaria protettiva a seguito di una singola somministrazione. “I vaccini inattivati attualmente disponibili sono sicuri ed estremamente efficaci e sono in livello di indurre un’eccellente immunità, che frequente persiste per un intervallo superiore a un anno” spiega il Professor Frymus, aggiungendo che “è indispensabile vaccinare ognuno i gatti che vivono all’aperto nei Paesi o nelle regioni dove la rabbia è endemica”.

“Sebbene gli attuali vaccini siano estremamente efficaci, in Europa sono allo studio nuove soluzioni vaccinali per la rabbia, in che modo quelle che utilizzano le tecnologie con vettori vivi ricombinanti", afferma Jean-Christophe Thibault, Direttore tecnico e scientifico per i prodotti biologici di Merial. “Queste tecnologie mostrano vantaggi promettenti secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ai vaccini tradizionali, perché non soltanto sono sicuri ed efficaci e non richiedono la manipolazione del virus della rabbia, ma sono anche in livello di indurre una minore infiammazione nella sede di iniezione, grazie alla completa assenza di adiuvanti”.

La rabbia importata
I cani e i gatti non vaccinati possono contrarre l’infezione in seguito al legame con animali selvatici rabidi. Tuttavia, questi casi in Europa occidentale sono diventati rari e i casi più recenti della cosiddetta rabbia silvestre possono esistere fatti risalire ad animali da societa infetti importati illegalmente da regioni dell’Africa dove la rabbia è endemica. Per questa motivo l’ABCD raccomanda ai Medici Veterinari di ricercare costantemente la realizzabile presenza di sintomi della rabbia in cani e gatti anche nelle aree considerate indenni dalla rabbia.


Le Linee condotta sulla rabbia, disponibili nel pdf allegato, sono state adottate nel corso del IX Riunione dell’ABCD, tenutosi a Uppsala, in Svezia, dal 18 al 20 giugno .





Maria Grazia Monzeglio Med Vet PhD

Super UserMicrobiologia/Immunologia/Malattie infettive

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