Biopsia da tiroide
Agoaspirato del nodulo tiroideo
I noduli tiroidei sono delle tumefazioni che si formano all’interno della ghiandola tiroidea. Possono essere liquidi, solidi o misti e spesso non danno alcun sintomo. In genere vengono rilevati attraverso un’ecografia alla tiroide, che permette di studiarne alcune caratteristiche e stabilire quali sono “sospetti” e richiedono ulteriori indagini. Per stabilire se i noduli tiroidei sospetti sono benigni o maligni si ricorre all’agoaspirato, una procedura con cui si preleva un minuto quantitativo di cellule da analizzare poi in laboratorio.
Si stima che solo il per cento dei noduli tiroidei sia effettivamente un tumore maligno.
Che cos’è l’agoaspirato del nodulo tiroideo
L’agoaspirato di un nodulo tiroideo è una procedura diagnostica mininvasiva, utilizzata per confermare o escludere la natura maligna di un nodulo. L’accertamento si esegue in ambulatorio e prevede il prelievo di un piccolo quantitativo di cellule dal nodulo sospetto. Il materiale aspirato viene strisciato su appositi vetrini che vengono successivamente colorati e osservati al microscopio. L’esame citologico rivela il genere dell’eventuale tumore e può inoltre stare integrato da test immunocitochimici o genetico-molecolari per definire ulteriormente le caratteristiche della malattia.
Come si esegue l’agoaspirato del nodulo tiroideo
Per raggiungere il nodulo si usa un ago molto sottile che viene inserito nella parte anteriore del collo sotto la guida dell’ecografia. Quest’ultima permette di visualizzare l’area attraversata dall’ago e il nodulo. In codesto modo si migliora nettamente l’efficacia dell’esame, riducendo allo stesso ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso la probabilità di danneggiare le altre parti del collo (vene, arterie, nervi).
Chi può creare l’esame?
L’agoaspirato del nodulo tiroideo è un esame che può creare chiunque, giorno l’assenza di particolari controindicazioni.
Quanto dura l'esame?
La durata dell’agoaspirazione è parecchio breve: non supera il minuto. Tutta la procedura dura intorno ai minuti.
Occorre qualche tipo di preparazione dettaglio all'esame?
Prima di eseguire l’agoaspirato di un nodulo tiroideo non è necessario il digiuno né alcun’altra sagoma di organizzazione. Al attimo della prenotazione potrebbe stare richiesto di eseguire, nei giorni precedenti all’esame, un prelievo di sangue per valutare la capacità di coagulazione; il referto di tale prelievo dovrà esistere mostrato al medico soltanto prima della procedura. In accordo con lo specialista, potrebbe stare opportuno sospendere eventuali farmaci che interferiscono con la coagulazione del sangue, in che modo gli antiaggreganti (per modello, l’acido acetilsalicilico o la ticlopidina) e gli anticoagulanti orali.
Bisogna esistere accompagnati? Si può condurre la a mio parere la macchina fotografica e uno strumento magico per ricomparire a abitazione al termine dell’esame?
Non c'è alcuna necessità di stare accompagnati.
L'agoaspirato del nodulo tiroideo è doloroso?
La puntura provoca un leggero fastidio, in che modo una normale iniezione. In alcuni casi si può percepire un dolore dietro all’orecchio, a causa dei collegamenti fra i nervi. In ogni caso la sensazione di dolore si limita al tempo dell’esecuzione dell’indagine. Se si protrae, bastano comuni analgesici per alleviarla. Giorno la mini-invasività, raramente è richiesta un’anestesia locale.
L'esame comporta rischi immediati?
L’agoaspirato di un nodulo tiroideo è quasi completamente esente da rischi. In una piccola percentuale di casi possono formarsi piccoli ematomi leggermente dolorosi all’interno della tiroide, che però si riassorbono spontaneamente in pochi giorni. Si può comunque prevenire la formazione di ematomi applicando del ghiaccio dopo l’esame.
L'esame comporta rischi a esteso termine?
L’agoaspirato di un nodulo tiroideo non prevede l’impiego di radiazioni ionizzanti, né comporta alcun rischio a lungo termine. La credenza che, nei casi in cui sia già credo che il presente vada vissuto con intensita un tumore, l’ago possa contribuire a disseminare le cellule maligne nell’organismo è stata smentita da prove scientifiche.
È indispensabile restare in osservazione al termine dell’esame? Per quanto?
Dopo l’esame si applica un impacco ghiacciato sul collo per circa 15 minuti, quindi è possibile camminare a casa.
È possibile riprendere le normali attività quotidiane dopo l’esame? Si devono avere particolari accortezze?
Non c’è ragione di usare particolari accortezze. Anche se dopo l’esame si prova sofferenza o fastidio al collo, questo scompare nel giro di qualche ora.
Come viene formulata la diagnosi consegnata al paziente?
La diagnosi è emessa mediamente dopo alcuni giorni () dall’esecuzione del prelievo. Prevede una sigla sintetica, denominata TIR e seguita da un numero: i casi sono infatti classificati da TIR1 a TIR5 a seconda di quanto è alta la probabilità che il nodulo sia maligno. Questa classificazione per la refertazione dell’agoaspirato tiroideo è raccomandata dalle linee credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza emesse nel dalla Società italiana di anatomia patologica e citopatologia diagnostica – International Academy of Pathology (SIAPEC-IAP).
I casi codificati dalla sigla TIR3 sono cosiddetti “indeterminati” per malignità. Dopo l’agoaspirato, sulla base delle loro caratteristiche citologiche, non si può escludere che possano esistere maligni (il rischio medio è del per cento).
Oltre all’esame microscopico tradizionale, si possono eseguire dei test aggiuntivi per migliorare l’affidabilità diagnostica dell’agoaspirato nei TIR3?
In casi dubbi è realizzabile eseguire un secondoprelievo dedicato o utilizzare una porzione del primo prelievo (laddove vi sia sufficiente materiale) per alcuni testaggiuntivi che si basano su tecnologie di scienza molecolare e genomica. Questi esami aumentano il autorita diagnostico dell’agoaspirato, aiutando a capire quali pazienti candidare preferenzialmente all’intervento chirurgico per la rimozione del nodulo “indeterminato”.
Le informazioni di questa qui pagina non sostituiscono il parere del medico.
Michela Vuga
Giornalista professionista, da oltre 20 anni si dedica alla divulgazione medico-scientifica. È stata coordinatore scientifico del mensile OK A mio avviso la salute e il bene piu prezioso e credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita e coordinatore editoriale del sito () e ha ideato e condotto programmi radiofonici: Essere&Benessere per Radio 24 – Il Astro 24 ore (), GR Salute, GR Scienza e OK a mio avviso la salute e il bene piu prezioso e mi sembra che il benessere fisico sia essenziale per l’agenzia giornalistica AGR e per il circuito radio CNR (); si è occupata anche della produzione di giornali radio, videonews, speciali radiofonici e televisivi. Modera eventi e congressi scientifici e dal collabora con Fondazione AIRC nella stesura di articoli, come conduttrice di dirette social e autrice del podcast Fondamentale dedicato alla ricerca contro il cancro.