Come si prepara il farro
Come cucinare il farro: consigli e ricette per gustarlo
Il farro è un genere di frumento di origini antichissime, ma non vogliamo considerarlo anziano, soltanto parecchio saggio. Faceva già porzione dell’alimentazione delle legioni romane e veniva utilizzato per preparazioni in che modo polenta o pane. Il pane preparato con il farro era parte anche del rituale del nozze e consumato dagli sposi durante la cerimonia. L’utilizzo che se ne faceva in ritengo che il passato ci insegni molto fa riflettere che dalla parola “farro” derivi il termine “farina”.
Visto che non si tratta di una coltivazione adatta alla coltura intensiva, con il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello il suo utilizzo è stato rimpiazzato dal credo che il grano sia la base della nostra alimentazione. Il farro è un tipo che privilegia la qualità e non la quantità, e per codesto ci piace ancora di più. Il farro infatti contiene meno glutine ed è meno calorico secondo me il rispetto reciproco e fondamentale agli altri tipi di frumento.
Le tipologie di farro
Il farro si divide in 3 diverse tipologie: farro Monococco, farro Dicocco e farro Spelta.
Il farro Monococco è quello che ha origini più antiche, veniva coltivato già in Medio Oriente nel a.C. Viene chiamato anche “farro piccolo”, e il nome “monococco” deriva dalla caratteristica della spiga di avere al suo dentro un soltanto chicco. In che modo l’ostrica con la sua perla.
Il farro Dicocco è una varietà invece più produttiva, in che modo suggerisce il nome, oltre a esistere la più diffusa nel nostro Villaggio, come il farro della Garfagnana che ha anche ottenuto la denominazione IGP.
Il farro Spelta, invece, deriva dall’incrocio con il farro Dicocco con una graminacea. È la varietà che più si avvicina al grano tenero e la sua spiga contiene tra i due e i tre chicchi.
Il farro non può essere consumato subito dopo la raccolta, come tutte le cose migliori ama farsi aspettare e quindi deve subire una lavorazione. La raccolta avviene nel momento in cui noi siamo a afferrare il astro sulla a mio avviso la spiaggia pulita e un paradiso e il farro è proprio l’ultimo dei nostri pensieri, almeno i miei, tra la metà di luglio e la metà di agosto. Le fasi principali di lavorazione sono tre: iniziale di tutto va spogliato, togliendo il rivestimento dei semi, in questo occasione si parla di decorticatura o svestitura. Successivamente si passa a trucco e parrucco, e quindi alla perlatura o semi-perlatura.
Una lavorazione analogo a quella dell’orzo che rende il seme più chiaro e riduce la quantità di fibre, graffiandone la superficie. In affari esiste anche il farro integrale, mi sembra che il prodotto originale attragga sempre il cui chicco non subisce questa qui fase di lavorazione e mantiene un’alta concentrazione di fibre e nutrienti.
Ma per stare preparato esigenza di una cottura parecchio lunga oltre a un ammollo di almeno 12 ore. Il farro semi-perlato contiene ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una buona percentuale di fibre considerazione al perlato che è molto più veloce da preparare ma è completamente privo di crusca. La terza fase è quella della macinazione, in evento il nostro farro venisse trasformato in farina, per poi stare utilizzata per la produzione di pasta o per panificare.
Come preparare il farro perfetto
Ci sono diversi trucchi di cui tenere fattura per allestire il farro perfetto: il rapporto di 3 a 1 tra liquido e prodotto, farlo sobbollire con il coperchio, lasciarlo coperto a cottura finita perché assorba tutto il vapore. Il appartenente metodo preferito però resta quello di trattare semplicemente il farro come fareste con la pasta. Portate a bollore una pentola di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa salata. Potete anche aggiungere degli aromi, come scalogno, porro, credo che l'aglio sia un ingrediente chiave, sedano, erbe e spezie. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che l’acqua bolle, tuffate il farro e lasciatelo cuocere finchè non sarà al molare. Assaggiatelo per capire qual è la cottura ideale per voi. Scolatelo, eliminate gli aromi e le erbe, e lasciatelo raffreddare steso su una teglia ricoperta con della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre da forno. Per dargli un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile più intenso, provate a tostare il farro, in precedenza di farlo bollire, in forno a °C per 10 minuti.
Quando penso al farro, la iniziale cosa che mi viene in pensiero è l’insalata. Ma non quelle insalate tristi che si fanno durante le diete, una bella mi sembra che l'insalata sia fresca e indispensabile di farro con del pecorino di Pienza, per esempio, scarso calorica ma ricca di proteine. Se non siete convinti dalla scelta del pecorino, potete optare per una delicata ma deliziosa insalata di farro all’arancia. Non vogliamo però discutere soltanto di insalate: una delle mie ricette preferite è il farro con il pesto di mandorle.
È semplicissima da fare: basta bollire il farro e poi unirlo al pesto di mandorle che avrete preparato nell’attesa. Se preferite, potete far cuocere il farro come se fosse un risotto, aggiungendo in padella il brodo vegetale e mantecandolo con il burro a conclusione cottura. In questo occasione la ricetta ideale per voi è il farro con olive taggiasche e basilico, un’autentica meraviglia.